martedì 12 febbraio 2008

Meditazione

Troppo caos (perche'?), troppo stress (per cosa?), troppa acredine (per quale motivo?), troppo correre (per arrivare dove?).
Ci rendiamo conto quanto pretendiamo da noi stessi? Dal nostro fisico, dalla nostra mente e dalla nostra anima? Ma poi, per ottenere cosa? Quale "grandioso" risultato merita tutto questa usura di noi stessi? Nessuno.
E ci rendiamo conto di quanto e quante cose perdiamo vivendo cosi?
Posto questa poesia, naturalmente l'ho trovata girovagando i siti di Coelho e dei Sufi...


"Le quattro candele"
Le quattro candele, bruciando, si consumavano lentamente.
Il luogo era talmente silenzioso,
che si poteva ascoltare la loro conversazione.

La prima diceva:
"IO SONO LA PACE,
ma gli uomini non mi vogliono:
penso proprio che non mi resti altro da fare
che spegnermi!"
Così fu e, a poco a poco, la candela si lasciò spegnere completamente.

La seconda disse:
"IO SONO LA FEDE
purtroppo non servo a nulla.
Gli uomini non ne vogliono sapere di me,
non ha senso che io resti accesa".
Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense.

Triste triste, la terza candela a sua volta disse:
"IO SONO L'AMORE
non ho la forza per continuare a rimanere accesa.
Gli uomini non mi considerano
E non comprendono la mia importanza.
Troppe volte preferiscono odiare!"
E senza attendere oltre, la candela si lasciò spegnere.

...Un bimbo in quel momento entrò nella stanza
e vide le tre candele spente.
"Ma cosa fate! Voi dovete rimanere accese,
io ho paura del buio!"
E così dicendo scoppiò in lacrime.

Allora la quarta candela, impietositasi disse:
"Non temere, non piangere:
finchè io sarò accesa, potremo sempre
riaccendere le altre tre candele:
IO SONO LA SPERANZA"

Con gli occhi lucidi e gonfi di lacrime,
il bimbo prese la candela della speranza e riaccese tutte le altre.

CHE NON SI SPENGA MAI LA SPERANZA
DENTRO IL NOSTRO CUORE...

...e che ciascuno di noi possa essere
lo strumento, come quel bimbo,
capace in ogni momento di riaccendere
con la sua Speranza,
la FEDE, la PACE e l'AMORE.

5 commenti:

Stefy ha detto...

come e' vero, ale, e come e' facile dimenticarsene a volte...grazie per aver condiviso questi pensieri..che sono da non scoradre mai:)
stefy

Agapequilt ha detto...

Grazie d aver pubblicato questa poesia Ciao ciao

Anonimo ha detto...

Perdiamo troppo e non ce ne rendiamo conto, dietro a rancori, invidie e affanni inutili. Se le nostre energie nervose venissero usate per gioire, amare e condividere, tutta la vita sarebbe più facile, serena e allegra!!!
La poesia è fantastica.
Chi si permette di criticare non merita neanche considerazione...anche io mi sarei arrabbiata, ma se uno nel proprio blog vuole postare un suo lavoro più volte (non è il tuo caso) sarà pasrone di farlo???? No???? Mah...facciamoci scivolare addosso queste pochezze d'animo...
Grazie Ale, siamo sulla stessa lunghezza d'onda.

Baci Mariarita

annapaola ha detto...

bellissima e concordo con tutto... come sai.
la vita e' un attimo.. bisognerebbe ricordarselo piu' spesso per vivere piu' serenamente..
baci carissima

Teodo ha detto...

Cara Alessandra questa poesia è bella e vera ma .........noi dobbiamo essere come l'ultima candela la speranza deve essere sempre in noi.
ciao ciao

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